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Gundam tra le Righe

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Nell'era di internet e del digitale la carta stampata può sembrare obsoleta oltre che poco amica dell'ambiente, ma nei bei tempi andati le casse di risonanza che contribuirono al successo e la diffusione di Gundam tra appassionati e fans erano proprio costituite da una dinamica galassia di riviste e periodici.
Con questo articolo vi trascino nell'ideale viaggio che ha accompagnato Gundam, dalla sua nascita al suo comodo stazionamento, attraverso i decenni della sua appassionante storia, per illustrarvi il peso che ha avuto l'editoria di settore nella diffusione delle avventure del nostro Mobile Suit preferito, spesso e volentieri anche a prescindere di quanto mostrato sullo schermo televisivo.

Iniziamo dalla storica rivista mensile OUT (月刊OUT), fondata nel 1977 dall'editore Minoru Shobu, originariamente una rivista di sottocultura pop. Dal secondo fascicolo, proponendo un servizio dedicato alla popolarissima Corrazzata Yamato, ottenne un boom di vendite tale da convincere i redattori ad assestarsi sull'argomento anime a partire dal quarto fascicolo.
Come un pò tutte le riviste attive in quel periodo ci presentava il suo articoletto dedicato a Gundam con una certa regolarità, ma la rivista Ú famosa per noi gunota di qualità perchÚ in concomitanza con l'uscita del secondo lungometraggio di Gundam al cinema, rilasciava uno speciale mook destinato a entrare nella storia: si tratta di GUNDAM CENTURY, uno dei primi tentativi canonici di dare corpo all'universo gundamico attraverso spiegazioni e informazioni, nella cui stesura troviamo i protagonisti dello Studio Nue come Ken'ichi Matsuzaki, Kazutaya Miyatake e Shoji Kawamori, oltre che il coordinatore degli sceneggiatori della serie TV, Hiroyuki Hoshiyama.

Il primo fascicolo della Gundam Daijiten di Animec e GUNDAM CENTURY di OUT.

Se avete letto il manga parodico Gundam Sousei di Hideki Owada, non avete bisogno che vi introduca la rivista Animec (アニメック), altra testata storica dedita all'animazione giapponese.
La rivista nasce nel 1978 per la casa editrice Rapport, e il suo rapporto con Gundam Ú stato sempre speciale anche grazie ai privilegi che Ú riuscita a riservarsi dalla Sunrise, da cui ottenne il permesso di condividere in anteprima molti dei settei della serie TV; la Wikipedia giapponese ci ricorda di come, quando l'episodio 18 passò in sottotono a causa della trasmissione in TV del Koshien (sapete cos'Ú, no? Il mitico campionato di baseball scolastico dove si sfidano i licei finalisti di ogni prefettura!), Animec si prese la briga di fornire un riassunto dettagliato, con immagini e scene tratte dall'episodio per colmare l'eventuale vuoto.
Lo speciale, o meglio, gli speciali su Gundam della rivista iniziarono la loro pubblicazione nel Gennaio 1981, anticipando quindi di un mese la presentazione cinematografica del primo lungometraggio.
Parliamo dei Gundam Daijiten (機動戊士ガンダム倧事兞) che ripercorrono la serie TV episodio per episodio, con settei dettagliati, interviste ai creatori e veri e propri "dizionari" del mondo gundamico. Nel 1987 la rivista chiuderà i battenti, ma le "enciclopedie" continueranno la loro pubblicazione fino al 1996, come speciali della Rapport Deluxe.

Un'altra rivista fondata nel 1978, stavolta dalla Tokuma Shoten, ma che Ú ancora viva e vegeta, Ú Animage (アニメヌゞュ).
Nel 1980 inaugurerà la fortunata tendenza di indire un sondaggio tra i lettori per scandagliare le preferenze del pubblico attraverso il suo "Anime Grand Prix". Naturalmente, i risultati della prima edizione vedono trionfare Gundam, che si aggiudica il podio per migliore serie, miglior episodio e miglior personaggio. Tra i suoi contenuti, Animage non si limita a foto e riassunti, ma si fa notare per i contributi originali di vari autori; tra questi apparirà anche Tomino che nel 1987 vi pubblicherà a puntate il suo romanzo gundamico High-Streamer, da cui poi verrà tratta la trama per il lungometraggio cinematografico Il Contrattacco di Char.

Lasciamo per un attimo le riviste d'animazione e spostiamoci in un altro campo che vede trionfare Gundam, ovvero quello del modellismo e dei plamo.

Una selezione di alcuni numeri di Mokei Jouhou. Potete vedere le MSV di Okawara in copertina.
Nel 1979 la Bandai inizia la pubblicazione di un pamphlet pubblicitario dove il contributo dei fans e creativi la fa da padrone, parliamo di Mokei Jouhou (暡型情報). Inizialmente questa fanzine era rilasciata nel formato da lettera, in modo di essere agevolmente spedita agli interessati. Dal 1985 adotterà invece il classico formato B5, per venire poi definitivamente sovrascritta da B-CLUB, pubblicazione gemella ma con un ulteriore occhio di riguardo per il modellismo e le autoproduzioni di qualità.
Se avete già letto i miei precedenti articoli dedicati al contributo del merchanding per la crescita di Gundam e alle MS Girls avrete già inquadrato l'importanza di questa piccola, quanto fondamentale rivistina: consiste infatti in un punto di contatto diretto tra produttori e appassionati, e molte delle suggestioni intuite dai contributori, e in molti casi dai creativi stessi (pensate alle MSV di Okawara, per dirne una), vedranno poi realizzazione materiale attraverso i prodotti della Bandai, da sempre estremamente sensibile agli umori del pubblico.

Con una piroetta andiamo ad annusare che aria tira nelle riviste contenitore di manga, altra inestimabile ricchezza del sottobosco otaku. Sulla spinta del successo di Gundam, nel 1981 per l'inossidabile Kodansha vede la luce Comic Bom Bom (コミックボンボン). La rivista nasceva con l'intenzione di far concorrenza a CoroCoro Comics della Shogakukan, dedicandosi alle fasce più basse di pubblico che comprendeva i bambini delle elementari. Per garantirsi un buon inzio punta quindi su Gundam e i gunpla, presentando nel 1982 il manga originale Plamo Kyoshiro, dedicato al mondo del modellismo, che diventa subito un divertente fenomeno non solo tra i bambini.
Il target infantile non impedirà infatti alla rivista di pubblicare alcuni tra i più suggestivi contributi al mondo gundamico, come le side-stories di Kazuhisa Kondo; sia Plamo Kyoshiro che MS Senki presentano come minimo comun denominatore la partecipazione di Masaya Takahashi, gunota della prima ora, alla sceneggiatura.

Siamo in pieno "Boom dei Gunpla", che risulta in riviste del settore a fare da cassa di risonanza al fenomeno, contribuendo a foraggiarlo.
Model Graphix (モデルグラフィックス), storica rivista di modellismo nata nel 1984 per la Dai Nippon Kaiga, già nel 1985 dedicava customizzazioni e servizi a Z Gundam e le sue MSV inaugurando gli specialozzi Gundam WARS, ma nel 1986 fa il colpo grosso grazie a una collaborazione (apparentemente un pò sofferta, tanto che la pubblicazione inizierà con un anno di ritardo, nel 1987) con la Bandai, dando il via al leggendario progetto Gundam Sentinel. Qui ritroveremo Takahashi alla sceneggiatura, e un giovane di belle speranze, Hajime Katoki, alle prese con le illustrazioni.
Proponendosi come side-story dell'anime ZZ Gundam, trasmesso sulla TV nipponica in quel periodo, e sostanzialmente come pretesto per la Bandai di inaugurare la nuova linea di gunpla MSV della serie TV, si trasforma in un vero e proprio fenomeno di culto, anche a causa dell'hype generato dalla lunga gestazione del progetto, tant'Ú che per molti appassionati Ú considerata una "riscrittura ufficiale" degli eventi piuttosto bambineschi raccontati dalla serie TV canonica.

Il volume di Gundam WARS di Model Graphix dedicato a Gundam Wing.
L'originale fotonovela verrà raccolta in un volume unico dal suggestivo titolo Gundam Sentinel: The Battle of "Real" Gundam nel 1989, seguita da ulteriori rigurgiti creativi che avrebbero fatto sperare in un sequel del fortunato progetto; le collaborazioni con la rivista e il mondo gundamico continueranno però piuttosto regolarmente, e vedranno il contributo, tra gli altri, di Kazuhisa Kondo, Mika Akitaka e Hajime Katoki.

Nel 1985 vedrà la luce una nuova rivista di gundamica ispirazione, spinta dalla trasmissione televisiva di Z Gundam e dedicata al mondo dell'animazione e ai suoi creatori, Newtype (ニュヌタむプ), per la casa editrice Kadokawa Shoten.
Dai contenuti vari e svariati, con un occhio di riguardo ai protagonisti dell'industria degli anime, citiamo e ricordiamo questa poliedrica rivista perchÚ sulle sue pagine ha ospitato alcuni romanzi originali di stampo gundamico, primo su tutti Gaia Gear nel 1987, ambizioso progettino di Tomino ambientato in un ipotetico futuro Universal Century che vede come protagonista Afransia Char, clone genetico della Cometa Rossa. Sarà seguito da For The Barrel nel 2000, audacissima riscrittura del First Gundam ad opera di Gichi Ohtsuka con mecha design di Junji Ookubo.

Contributi originali e rubriche dedicate diventano le braci di una scoppiettante vita parallela del Mobile Suit Bianco, che oltre che in TV e nei negozi di giocattoli si sviluppa e cresce anche sulla carta stampata; Ú il caso della rubrica "Gunpla LOVE" di Seira Masuo, che dalle pagine dell'autorevole Hobby JAPAN (ホビヌゞャパン) sollazza, ispira e condivide i suoi lavori con il pubblico di appassionati.
Ma Hobby JAPAN non Ú solo articoli e special features, compare infatti nella redazione dei fascicoli GUNDAM WEAPONS, che insieme a Gundam Secret Weapons della Dengeki Hobby Magazine Ú tra i più succulenti mix tra gunpla, canon anime e MSV.


I 6 fascicoli di Gundam Magazine raccolti nel "Complete Box" del 2006.
Nel frattempo anche la Kodansha provava a espandersi nell'effervescente mondo delle riviste gundamiche trasferendo in un nuovo progetto parte dello staff editoriale di Comic Bom Bom e Shonen Magazine, cavalcando la nuova ondata di hype scaturita dalla creazione di Gundam F91: nel 1990 vedrà la luce il primo numero di Gundam Magazine (ガンダムマガゞン), rivista monotematica dedicata al mondo gundamico in tutte le sue sfaccettature, con articoli, approfondimenti e manga originali, esperimento dalla vita intensa ma breve, conclusasi con l'uscita del sesto fascicolo.

In concomitanza con il ventennale di Gundam la ASCII introduce la rivista speciale tributo G20: rilasciata in 9 fascicoli dal 1998 al 2000, Ú un fantastico mix di informazioni ufficiali, curiosità e deliri dei fans che comprende tutto quello che un appassionato avrebbe amato sapere su Gundam, dalle interviste dei creatori originali alle guide su giri turistici a tema.

La collezione completa del "Gundam Tribute" G20.

E' quindi il turno della Kadokawa, che nel 2001 darà fuoco alle polveri con il primo numero della fortunata testata Gundam ACE (ガンダム゚ヌス), raccoglitore di info, curiosità e manga originali: ad aprire le danze sarà il grande Yoshikazu "Yas" Yasuhiko in collaborazione con Kunio Okawara con il suo manga Gundam THE ORIGIN, riscrittura e ampliamento del First Gundam storico.

Con l'arrivo del venticinquesimo anniversario, nel 2004 sempre la Kodansha inaugurava la serie di speciali monografici GUNDAM HISTORICA (ガンダム ヒストリカ), dedicati sia al First Gundam che al suo sequel, Zeta Gundam; i fascicoli includono immagini, articoli ed approfondimenti sul mondo gundamico ampliandolo con aneddoti e curiosità.
Altro interessante esperimento in questo senso Ú costituito dalla serie Gundam Fact Files, edita dalla De Agostini tra il 2004 e il 2007 per il mercato giapponese, considerata tra le risorse più autorevoli di informazioni canoniche sulle varie sfaccettature della serie TV; questa esperienza darà il via ad altri progetti editoriali e nutrite recollection, tra cui ricordiamo, per i mecha-maniaci che ci leggono, Gundam Perfect File: Mechanical Illustrations, volumi monografici dedicati a ogni mecha rilevante delle varie serie TV ed universi.

Da questa veloce carrellata fatta di pamphlet, fascicoli, mook e speciali potete farvi un'idea su quanto capillare, vario e lungimirante sia stato il contributo cartaceo più o meno ufficiale nel foraggiare creatività e fantasia degli appassionati, fornendo una piattaforma di consumo e fruizione, quella della carta stampata, che anche nella sciagurata epoca della digitalizzazione ci mostra tutto il suo inalterato fascino e prezioso apporto.

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